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L'uccello a 9 teste

 

C'erano una volta un re e una regina che avevano una figlia bellissima.

Un giorno la ragazza stava passeggiando in giardino quando scoppiò un fortissimo temporale che la portò via con se. Il temporale era stato provocato dall'uccello con le nove teste.

Il re bandì che chiunque gli avesse riportato la figlia l'avrebbe avuta in sposa.


Un giovane contadino aveva visto l'uccello a nove teste portare la principessa nella sua caverna, che si trovava su una montagna scoscesa, non raggiungibile né dal basso né dall'alto. Mentre il ragazzo osservava la montagna arrivò un tale che gli chiese cosa stesse facendo.

Il ragazzo spiegò tutto e allora l'uomo si offrì di calarlo nella caverna con una cesta per salvare la principessa. Il ragazzo accettò e si lasciò calare.

 

Ma dopo aver salvato la principessa per prima, l'uomo fuggì via con lei, lasciando il ragazzo nella caverna dell'uccello a nove teste.

 

Il ragazzo cominciò a vagare nella caverna: ad un tratto vide un pesce attaccato alla parete. Il ragazzo lo staccò ed il pesce si trasformò in un ragazzo che si proclamò suo fratello per l'eternità.

 

Il ragazzo uscì poi dalla caverna: aveva fame e vide un drago, in cima alla montagna, che leccava un sasso. Lo imitò e la fame scomparve. Chiese al drago come poteva andarsene dalla montagna. Il drago lo invitò a salire sulla sua schiena. 


Il ragazzo fu di nuovo in pianura. Iniziò a camminare e trovò un guscio di tartaruga pieno di perle bellissime: erano perle fatate. Poco dopo arrivò in riva al mare: vi buttò dentro una perla e l'acqua si aprì, mostrandogli la casa del drago del mare. Il drago del mare riconobbe che lui aveva salvato suo figlio dall'uccello dalle nove teste: era infatti il padre del pesce e gli offrì ospitalità. 


Il ragazzo visse per qualche tempo in fondo al mare, e poi decise di tornare sulla Terra. Il figlio del drago gli consigliò di chiedere in regalo una fiaschetta di zucca magica a suo padre. Il ragazzo fece così e si diresse verso la città della principessa. 


La principessa stava per sposare l'impostore quando arrivò il giovane che buttò per terra la fiaschetta: dalla fiaschetta uscì dell'acqua, che formò uno specchio magico nel quale fu visto cosa era veramente successo nella caverna.

 

L'impostore fu allontanato e il principe sposò la principessa e vissero tutti felici e contenti

Miti e Leggende

Una raccolta delle più curiose leggende e miti della cultura cinese, alcune alle simili a racconti più simili a quelli della tradizione occidentale, altre completamente differenti, Scoprile con noi.

Yin e Yang
 

Chang E e suo marito Hou Yi, il prodigioso arciere, vivevano durante il regno del leggendario imperatore Yao (2000 a.C. circa). Hou Yi era un valente membro della Guardia Imperiale che maneggiava un arco magico e scoccava frecce magiche.


Un giorno nel cielo apparvero dieci soli. La gente sulla terra non riusciva più sopportare il caldo e la siccità che ormai continuavano da diversi anni.

 

L’imperatore decise allora di chiamare Hou Yi ordinandogli di tirare ai soli in soprannumero per eliminarli dal cielo e soccorrere così la popolazione. Facendo uso della sua abilità, Hou Yi ne abbattè nove lasciandone solo uno. La sua fama si diffuse, allora, fino giungere alla Regina Madre d’Occidente (Xi Wang Mu) nei lontani Monti Kunlun. Essa lo convocò al suo palazzo per ricompensarlo con la pillola dell’immortalità, ma avvertendolo così: "Non devi mangiare la pillola immediatamente. Prima devi prepararti per 12 mesi con la preghiera e il digiuno". 

Essendo un uomo diligente, egli prese a cuore il consiglio e iniziò i preparativi nascondendo, prima di tutto, a casa sua la pillola. Sfortunatamente fu chiamato d’improvviso per una missione urgente.


In sua assenza, la moglie Chang E notò una luce fioca e un dolce odore emanare da un angolo della stanza. Una volta presa la pillola nella mano, non riuscì a trattenersi dall’assaggiarla. Nel momento in cui la ingoiò la legge di gravità perse il suo potere su di lei. Poteva volare! Non molto tempo dopo sentì suo marito ritornare e terrorizzata volò fuori della finestra.

Arco e frecce in mano, Hou Yi la inseguì per mezzo cielo, ma un forte vento lo riportò a casa.
Chang E volò dritta sulla Luna , ma quando arrivò, ansimava così forte per lo sforzo compiuto, che sputò l’involucro della pillola, la quale si tramutò istantaneamente in un coniglio di giada, mentre Chang E divenne un rospo a tre zampe.


Da allora vive sulla luna respingendo le frecce magiche che il marito le tira.
Hou Yi si costruì un palazzo sul sole ed essi si vedono il quindicesimo giorno di ogni mese.
Chang E e Hou Yi, simboli, rispettivamente della luna e del sole, sono divenuti espressione di yin e yang, negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia della dualità che governa l’universo.

Il cavallo e il fiume

 

Un cavallino viveva nella stalla con la madre e non era mai uscito di casa, né si era mai allontanato dal suo fianco protettivo.Un giorno la madre gli disse:

"E' ora che tu esca e che impari a fare piccole commissioni per me. Porta questo sacchetto di grano al mulino!"

 

Con il sacco sulla groppa, contento di rendersi utile, il puledro si mise a galoppare verso il mulino.Ma dopo un po' incontrò sul suo cammino un fiume gonfio d'acqua che fluiva gorgogliando."Che cosa devo fare? Potrò attraversare?"Si fermò incerto sulla riva.Non sapeva a chi chiedere consiglio. Si guardò intorno e vide un vecchio bue che brucava lì accanto.Il cavallino si avvicinò e gli chiese:

"Zio, posso attraversare il fiume?"

"Certo, l'acqua non è profonda, mi arriva appena a ginocchio, vai tranquillo".

 

Il cavallino si mise a galoppare verso il fiume, ma quando stava proprio sulla riva in procinto di attraversare, uno scoiattolo gli si avvicinò saltellando e gli disse tutto agitato:

"Non passare, non passare! È pericoloso, rischi di annegare!"

"Ma il fiume è così profondo?" Chiese il cavallino confuso.

"Certo, un amico ieri è annegato" raccontò lo scoiattolo con voce mesta.

 

Il cavallino non sapeva più a chi credere e decise di tornare a casa per chiedere consiglio alla madre.

"Sono tornato perché l'acqua è molto profonda" disse imbarazzato

"non posso attraversare il fiume".

"Sei sicuro? Io penso invece che l'acqua sia poco profonda"replicò la madre.

"E' quello che mi ha detto il vecchio bue, ma lo scoiattolo insiste nel dire che il fiume è pericoloso e che ieri è annegato un suo amico".

"Allora l'acqua è profonda o poco profonda? Prova a pensarci con la tua testa".

"Veramente non ci ho pensato".

"Figlio mio, non devi ascoltare i consigli senza riflettere con la tua testa. Puoi arrivarci da solo. Il bue è grande e grosso e pensa naturalmente che il fiume sia poco profondo, mentre lo scoiattolo è così piccolo che può annegare anche in una pozzanghera e pensa che sia molto profondo".

 

Dopo aver ascoltato le parole della madre, il cavallino si mise a galoppare verso il fiume sicuro di sé. Quando lo scoiattolo lo vide con le zampe ormai dentro il fiume gli gridò:

"Allora hai deciso di annegare?"

"Voglio provare ad attraversare".

 

E il cavallino scoprì che l'acqua del fiume non era né poco profonda come aveva detto il bue, né troppo profonda come aveva detto lo scoiattolo.

I due fratelli

 

Molto tempo fa, in un piccolo paese abitavano due fratelli che erano molto diversi tra loro. Il piu' grande, Noa, era conosciuto per essere antipatico e scontroso. Hua, invece, era un giovane cortese e onesto.

 

Dopo la morte dei genitori, Noa aveva iniziato ad occuparsi dell'azienda di famiglia ma in poco tempo, a causa di un'amministrazione avventata, arrivo' alla bancarotta.

Visto che era disonesto, aveva fatto in modo di tenere per se' parte della fortuna del padre senza dare niente al fratello. Hua, infatti, che aveva una grande famiglia con 10 figli e figlie, era rimasto senza denaro e viveva in miseria.

 

Un giorno, Hua ando' a casa di suo fratello per chiedere un po' di riso. Gli apri' la porta la moglie del fratello e Hua la saluto' con affetto e le chiese :

"Mi dai un po' di riso per sfamare la mia famiglia?".

In tutta risposta, lei lo colpi' sulla guancia con un mestolo sporco di riso. Hua, per nulla arrabbiato, anzi ringraziandola per il riso che era rimasto attaccato al viso, se ne andò.

 

Tornando a casa, scopri' che una rondine, che aveva fatto il nido sotto il tetto del fratello, era stata attaccata da un serpente ed era ferita a una zampa. Hua la mendico' e cosi' la rondine pote' migrare.

 

Passo' un anno e la rondine torno'. Aveva portato con se' un seme e lo fece cadere davanti alla capanna di Hua, che trovo' il seme e lo mise sotto terra.

 

Nacquero delle zucche giganti, che, con grande sorpresa di Hua e della sua famiglia, contenevano molti tesori. La famiglia di Hua divento' cosi' la famiglia più ricca nel villaggio.

 

Venuto a conoscenza della storia, Noa cerco' una rondine, le ruppe la zampa e la medico'. L'anno dopo, la rondine poso' un seme davanti alla casa di Noa, che lo semino'. Crebbero zucche enormi, dalle quali uscirono decine di folletti che rubarono tutti i tesori della sua famiglia e Noa si ritrovo' senza nulla.

Hua fece a metà delle proprie ricchezze con il fratello e le due famiglie vissero a lungo in prosperita'. 

La ragazza con la testa di cavallo

 

Una volta,tanto tempo fa, c'era un vecchio che parti' per un viaggio.
A casa non era rimasto nessuno se non la sua unica figlia e uno stallone bianco.
Ogni giorno la ragazza dava da mangiare al cavallo e nella sua solitudine, aveva una grande nostalgia di suo padre; cosi' un giorno disse per scherzo al suo cavallo:

"Se mi riporti mio padre,ti sposo".


Il cavallo, non appena ebbe udite queste parole, dette uno strattone alle redini e corse via.
Corse senza mai fermarsi finche' non giunse nel luogo dove si trovava il padre della ragazza.
Quando scorse il cavallo, il vecchio ne fu piacevolmente sorpreso, lo afferro' per le briglie e gli monto' in sella.


Il cavallo scalpitava per riprendere la via di casa, nitrendo senza sosta.
"Questo cavallo non mi convince" penso' il padre.

"A casa deve essere successo qualcosa".
Mollo' dunque le redini e cavalco' verso casa.


Il cavallo era stato tanto bravo che gli dette da mangiare in abbondanza.
Ma lo stallone non tocco' cibo e, quando vide la ragazza, le si avvento' contro provando a morderla. Il padre, meravigliato, chiese spiegazioni alla figlia, che gli disse tutta la verita'.
"Non devi parlarne ad anima viva"disse il padre,

"altrimenti chissa' cosa direbbero di noi".
Poi prese la sua balestra e sparo' al cavallo.

La sua pelle,tuttavia,la mise a seccare nel cortile,poi riparti'.


Un giorno la figlia ando' a passeggio con una vicina.
Quando furono nel cortile inciampo' nella pelle del cavallo e disse:

"Una bestia irragionevole come te...e volevi sposare una fanciulla!Ti sta proprio bene essere morto". Ma prima che avese finito di parlare la pelle del cavallo si mosse e si alzo'.

Avviluppo' la fanciulla e corse via.
Sconvolta,la vicina corse dal padre della ragazza e gli riferi' l'accaduto.


La cercarono ovunque,ma era scomparsa.
Finalmente dopo qualche giorno,la ragazza nella pelle di cavallo fu vista tra i rami di un albero.
Pian piano si trasformo'in un baco da seta e divenne una crisalide.
I fili in cui si avvolgeva erano forti e spessi.
La vicina prese la crisalide e aspetto' che si aprisse; poi tesse' la seta, traendone buon profitto.
I parenti della ragazza pero' ne sentivano la mancanza.

 

Un giorno ella apparve tra le nubi in sella al suo cavallo, e disse:

"Mi e' stato affidato un incarico in cielo, quello di presiedere alla coltura dei bachi da seta. Non dovete sentire la mia mancanza".


Allora in patria le costruirono un tempio e ogni anno, nel tempo dei bachi da seta, le offrono sacrifici in cambio della sua protezione.
E' detta la dea con la testa di cavallo.

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